Aeroporto di London Stansted. A poche ore dal termine dal workshop sulla Vitalità, in attesa del volo di rientro a casa, viene spontaneo tornare con il pensiero alle belle giornate trascorse insieme con i ragazzi inglesi qui alla scuola Rolando Toro del Dorset, diretta dall’amico Mike Skilbeck (Niraj).
Dopo una settimana trascorsa nell’isola (erano 26 anni che non ci tornavo) posso senz’altro confermare che in Gran Bretagna piove sempre! a parte questo uggioso dettaglio è stato bello trascorrervi qualche giorno in più del solito fine settimana, per riprendere contatto con questa terra e con il popolo e la lingua inglese.
A proposito della lingua, voglio trasmettervi una piccola soddisfazione personale: sono riuscito a condurre teoria e vivencia con il mio solo inglese scolastico, senza dover ricorrere ad alcuna traduzione, e già questo mi fa sentire felice d’esserci stato.
Considerate inoltre che il luogo dove è avvenuto lo stage è davvero magnifico. Siamo stati osipiti dell’Osho Leela, a due ore di treno da Londra in piena campagna inglese, una comunità dedicata prevalentemente a Osho ma aperta alle tante tipologie di gruppi ed esperienze. Proprio qui ha sede la Scuola di Biodanza del Dorset.
Immaginate una grande e artistocratica villa inglese avvolta da prati, alberi e giardini fioriti, con ampi spazi interni ed esterni dove danzare e godere della compagnia di tanta gente che abitualmente anima questo luogo.
Inoltre il gruppo è stato molto accogliente e decisamente vivace (i soliti luoghi comuni vorrebbero gli inglesi freddi ed eccessivamente composti ma qui siamo su di un altro pianeta) che mi ha accompagnato durante tutto il seminario.
Non solo è bello danzare e vivere insieme in un atmosfera famigliare, ma qui tutto diventa decisamente più facile per via di una sensazione di libertà e benessere davvero uniche che si percepiscono fin dalll’arrivo e continuano sia durante le attività che i momenti di vita comune.
La sera non è infrequente che vi siano delle feste, anche in maschera (hanno persino un enorme camerino dove si possono scegliersi i costumi e le parrucche per agghindarsi a piacere) e capita spesso che la casa ospiti più di un gruppo (mentre noi facevamo Biodanza in un altra sala c’era un gruppo sulla “rabbia”) e che la gente vada e venga di frequente, ma il tutto sempre con una grande fluidità e naturalezza, senza il minimo disturbo. Sarà che siamo in Inghilterra?
E’ un posto che vi consiglio vivamente di visitare così come la comunità biodanzante inglese che merita davvero d’essere conosciuta.
Un caro saluto a Mike, ai ragazzi del gruppo della scuola che ancora ho nel cuore, e alla campagna inglese.
A presto.
Flavio
