La grande genialità di Rolando Toro è sicuramente stata la capacità di integrazione dei molteplici aspetti e correnti di pensiero, dalla filosofia all’antropologia culturale, dalla biologia alla psicologia e alla psicoanalisi.
Il suo non è stato un raccogliere passivo di pensieri e ricerche precedenti o contemporanee, piuttosto un “riflettere” intorno a esse, per poter proporre un nuovo modello di rappresentazione della vita, ed una nuova proposta esperienziale che si avvalesse circolarmente di tutto ciò.
Centrali, nel modello teorico della biodanza, i potenziali genetici che appartengono alla specie umana: Vitalità, creatività, sessualità, affettività, trascendenza.
E’, diremmo, evidente che il nucleo “motore”, l’origine che permette all’uomo con le sue potenzialità di vivere, trovare strategie di sopravvivenza e adattamento, riprodursi e proteggersi come specie, è quel potenziale umano che, al di là e prima di qualsiasi ”ingerenza” dell’ambiente, lo fa essere vita e connettersi con la vita. Stiamo parlando della Vitalità.
Per Rolando, dal punto di vista esistenziale, la vitalità è la forte motivazione per vivere, ed energia disponibile per l’azione che lui definisce “Impeto vitale”. Ma vitalità è anche buon livello di salute e armonia organica. Tutto questo permette la grande connessione con la vita di per sé.
E’ interessante il tentativo, riuscito, di integrazione “benessere corporeo, armonia esistenziale”.
Riflessione, quella di Rolando, ripresa e sviluppata dal pensiero di Josè Ortega Y Gasset, filosofo spagnolo, nato a Madrid nel 1883.
Nel suo saggio “Vitalità, anima e spirito”, il filosofo distingue tre grandi regioni della personalità: Vitalità, Anima, Spirito, dando loro una connotazione del tutto innovativa, che prende contemporaneamente le distanze sia dalla moderna psicologia, sia dalla metafisica.
Per Gasset, la Vitalità è: “Porzione della psiche, che vive infusa nel corpo, conficcata e fusa con esso. Questa Anima Carnale, questo fondamento e radice della nostra persona, dobbiamo chiamarla VITALITA’
In essa si fondono radicalmente il somatico e lo psichico, il corporeo e lo spirituale, e non solo si fondono, ma ne emanano e se ne nutrono. Ciascuno di noi è in primo luogo, una forza vitale: maggiore o minore, traboccante o deficiente, sana o inferma.”
Sempre per Gasset, la vitalità è un tesoro di energia, il fondo del nostro essere, in grado di percepire la quantità e la qualità della vitalità altrui. Pur ignorando come avvenga, noi traiamo nutrimento dalla vitalità altrui e dal nostro offrirne. Essa è linfa animatrice di ogni conoscenza e di ogni atto vitale.
Vitalità dunque, è la vita stessa, l’esperienza del sentirsi vivo come persona ma ed anche come parte di una vitalità più ampia, la totalità cosmica. Tutto è vita, messo in movimento dalla vita, che diventa il “principio CAUSA”, ordinatore dell’universo.
Pensiero biocentrico come altro paradigma di rappresentazione dell’esistenza, dunque; Rolando riesce così a trasformare una speculazione filosofica in esperienza vivenciale.
Tonia Buggiani (Allieva della Scuola Rolando Toro di Napoli)
Letizia Costanzo (Insegnante di Biodanza)