Solidarietà

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Solidarietà

La Solidarietà è un istinto naturale, un sentimento innato dal valore assoluto, che esprime la comune origine del vivente, il nostalgico ricordo della primordiale fusione con il tutto dal quale la vita proviene.

In apparente contrasto con la legge darwiniana della “lotta per la sopravvivenza”
la parola solidarietà, dal francese “solidaire”, esprime invece l’altrettanto naturale comportamento altruistico e cooperativo, che origina dall’unico e forte filo che percorre la condotta di ogni forma vivente.

Cooperare ed aiutare i propri simili è inoltre una strategia precisa, che obbedisce al principio fondamentale della conservazione della specie. E’ un modo per assicurarsi aiuto nel momento del proprio bisogno, per meglio adattarsi all’ambiente esterno in continua evoluzione, e allo stesso tempo per contribuire alla perpetuazione del proprio gruppo di appartenenza.

Non è per educazione che siamo buoni o cattivi, altruisti o egoisti, socievoli o solitari, lo siamo per predisposizione naturale, per legge biologica. Gli impulsi aggressivi vengono bilanciati da atteggiamenti socievoli e di reciproco soccorso che sono altrettanto fermamente radicati. Comportamento altruistico e comportamento aggressivo sono programmati mediante adattamenti filogenetici (Eibl­Eibesfeldt).

L’aiuto reciproco e la cooperazione non sono un fenomeno riscontrato solamente nel comportamento umano o animale, ma persino a livello cellulare e allo stadio delle molecole prebiotiche. La solidarietà è una manifestazione originaria della vita.

Coltivare la solidarietà significa, quindi, dare spazio ad un’attitudine innata, al bisogno di vicinanza, di vincolo, d’appartenenza ed altruismo che sono dell’individuo quanto della specie.

Implica la capacità di provare empatia, di dare fiducia all’altro, di riconoscerlo come simile, come proprio e, ad un più alto livello di consapevolezza e trascendenza, come identico.

Coltivare la solidarietà significa altresì schierarsi dalla parte del coraggio anziché della paura, sostenere i messaggi d’unione anziché di separazione, vivere nell’abbondanza piuttosto che nella penuria.

Biodanza, con la sua gestualità essenziale, archetipica, semplice e allo stesso tempo profonda, è uno strumento straordinario per veicolare questo messaggio nella genere umano.

Biodanza propone ripetutamente ai partecipanti situazioni d’incontro. Incontrarsi nella danza, nel sorriso, nello sguardo, nel tocco, nell’abbraccio. Sviluppa, nella stessa misura, tanto la capacità di percepire la propria unicità, quanto quella di sentirsi simili, identici all’altro. Ancor di più, di sentirsi l’altro.

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Terzo Forum Internazionale di Biodanza Sociale e Clinica

Classe di Biodanza di Flavio Boffetti

SOLIDARIETA’
Uniti nella forza della diversità

Una vivencia per rinforzare la solidarietà umana, quel sentimento innato che attraverso l’empatia ci permette di riconoscerci nell’altro, di sentire vicinanza e appartenenza al simile, perchè la fratellanza non resti un ideale astratto ma la si possa vivere nel profondo delle cellule, quale vincolo istintivo della specie, capace di superare le apparenti diversità nel rispetto dell’unicità di ogni individuo.

SOLIDARIEDAD
Juntos en la fuerza de la diversidad

Una vivencia para reforzar la solidariedad humana, el sentimiento que atravez de la empatia, nos permite reconocernos unos a otros, de sentir cércania y pertenencia a nuestro semejante, porquè la solidariedad no quede ser un ideal abstracto, sino se la pueda vivir en lo profundo de las células, como vinculo instintivo de la especie, capaz de ir mas allà de la aparente diversidad, respectando la unicidad de cada uno.

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Gli esercizi essenziali proposti durante la classe e il loro significato profondo, archetipico, nonché la loro proiezione esistenziale.

Ronda d’integrazione: simboleggia la comunità umana, unita nella diversità e nell’unicità di ogni individuo.
Coordinazione ritmica: camminare a due presi per le mani, in feedback. Condividere un tratto di vita insieme marciando allo stesso ritmo, sviluppando la capacità di coordinamento e di ascolto reciproco.
Sincronizzazione ritmica: Condividere con un campagno e l’impulso ritmico vitale e lo spazio che ci circonda. Interazione, sincronizzazione dei movimenti, condivisione.
Danza individuale: percepire chiaramente la propria unicità. Nessuno danza in maniera uguale ad un altro. Ognuno è diverso dagli altri, unico.
Incontro: Trovarsi di fronte uno sconosciuto potrebbe portare a diffidare, a chiuedersi, ad evitare. Biodanza, invece, insegna a vedere la luce nell’altro, l’aspetto positivo, ad offrire sempre una possibilità a ciò che non conosciamo. Ci propone di vedere il simile nel diverso, ad accogliere l’altro per come è, per ciò che è, incondizionatamente, in una relazione che nasce da un avvicinamento in feedback.
Incontrarsi nella forza: Danzare condividendo la forza che deriva dalla percezione della propria unicità. Essere diversi, essere forti, ma condividendo e cooperando insieme, con lealtà e rispetto reciproco.
Ronda di culla: Abbandonarsi con fiducia all’utero gruppale. Sentirsi parte del tutto, senza separazione, senza differenze o frontiere. Perdersi, e ritrovarsi, nell’abbraccio dell’umanità che mi sostiene e che sostengo.

By | 2018-02-19T17:09:47+00:00 settembre 30th, 2012|Affettività, Blog|Commenti disabilitati su Solidarietà

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