Nello scrivere e “costruire” queste pagine dedicate alla Biodanza e al cammino fatto con essa, improvvisamente è scaturito in me il ricordo di come l’ho conosciuta e in quale curiosa circostanza.
La prima volta che sentii parlare di Biodanza fu in Asia, durante una vacanza premio che mi regalai in occasione della lauerea in Economia. Era l’agosto 1993. In quel periodo facevo pratica in uno studio di dottori commercialisti della mia città, e Alessandra, la ragazza romana che conobbi durante quell’esotico viaggio, mi consigliò vivamente di cercarla e praticarla una volta tornato in Italia.
La cosa curiosa è che all’epoca la Biodanza non esisteva a Roma e tantomeno in Asia, ma evidentemente il caso volle così, e senza che lo potessi lontanamente immaginare, quell’incontro cambiò per sempre il corso della mia vita.
Allora mi vien proprio da pensare che i fatti che hanno il potere di cambiare un’esistenza possono anche esser davvero piccoli, quasi sempre imprevedibili, spesso inimmaginabili, ma che accadono e forse anche di frequente, se soltanto abbiamo la capacità di coglierli quando ci passano davanti.
